Una corretta alimentazione caratterizzata  da un ridotto apporto di sale è un’alleata preziosa per prevenire e combattere l’ ipertensione arteriosa, un disturbo di cui soffrono 16 milioni di persone in Italia, spesso senza esserne a conoscenza.
 
Oggi, in occasione della XII Giornata mondiale dell’Ipertensione, è bene ricordare che non è una vera e propria malattia, ma è tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza di patologie cardiovascolari. E’ causa infatti del 40 per cento dei decessi per ictus e del 25 per cento di quelli per patologie coronariche. Quindi è importante tenere sempre sotto controllo i valori della pressione sanguigna che, in caso di ipertensione, presentano evidenti anomalie.
 
Come dimostrato da diversi studi, la nutrizione incide in maniera significativa sull’aumento dell’ipertensione. E’ soprattutto l’eccessivo uso di sodio, contenuto principalmente nel sale da cucina, che induce il sistema nervoso a produrre una maggiore quantità di adrenalina che a sua volta “stressa” le arterie. Non solo. La quantità smisurata di sostanze salate nel sangue provoca una maggiore ritenzione di liquidi nel sistema arterioso, contribuendo ad un aumento del volume del sangue e della pressione sulle pareti delle arterie.
 
Adottare piccoli accorgimenti a tavola può essere uno strumento vincente per abbassare il rischio di ipertensione.
 
Evitare cibi salati e sostanze affini
Per alimenti salati non si intendono solo quelli conditi con il sale, ma tutta una serie di prodotti industriali e artigianali che contengono quantità elevate di sodio, primi fra tutti pane e prodotti da forno (biscotti, crackers e grissini): meglio consumare il pane toscano, che contiene 600mg di sodio in meno rispetto a quello tradizionale.
 
Limitare insaccati e prodotti in scatola
Contengono troppo sale anche insaccati, formaggi e cibi conservati in scatola, come tonno, salmone e sott’oli.  E’ consigliato mangiare 50 grammi di insaccati al massimo due volte la settimana, preferendo il prosciutto cotto che contiene 40mg di sodio in meno in confronto al salame o al prosciutto crudo.
Occorre inoltre fare attenzione – raccomandano gli esperti – anche a : bicarbonato, glutammato di sodio, contenuto nei dadi, benzoato di sodio nelle salse e nelle margarine e infine il citrato di sodio usato in dolci, gelatine e in alcune bevande gassate.
 
Condire i piatti con spezie e aromi
E’ consigliabile insaporire le pietanze con aromi e spezie. Su insalate, o verdure bisognerebbe limitare il più possibile l’uso di sale così come di salse troppo saporite e preferire olio, aceto o erbe aromatiche.
 
La pressione è influenzata non solo dall’alimentazione ma anche dagli stati d’ansia o di agitazione, dallo stress nervoso e da cattive abitudini, come fumo e alcol. Secondo il Ministero della Sanità, la pressione ottimale si attesta sui valori di 120-80 mmHg, mentre una pressione normale corrisponde a 120-129 di massima e 80-84 di minima. Al di sopra di questi valori la pressione è da considerare alta e va tenuta sotto controllo. Soprattutto con l'avanzare dell'età, quando l'irrigidimento progressivo dei vasi sanguigni la favorisce.
 
E’ importante misurare periodicamente la pressione spesso gli ipertesi non sanno di esserlo e non prendono di conseguenza alcun provvedimento.