In estate, complici vacanze e alte temperature, capita più spesso di ritrovarsi a camminare a piedi nudi: può accadere in spiaggia, per fare una passeggiata sulla battigia o magari su un prato per rilassarsi muovendosi a piccoli e lenti passi.

Oltre al senso di libertà dato dalla mancanza delle scarpe, è provato da un punto di vista medico che camminare senza calzature produce tanti benefici per l’organismo, in particolare per le articolazioni e le circolazione del sangue. Tanto che è diventata una prassi entrata a far parte anche dei programmi di riabilitazione post operatoria o traumatica.

Il primo vantaggio è lo stimolo dei propriocettori, recettori presenti a livello sottocutaneo che conferiscono ai piedi particolare sensibilità grazie alla quale percepiamo meglio lo spazio, favorendo una corretta deambulazione. “Camminare a piedi nudi – conferma la dottoressa Zoe Visaggi, podologa di San Pier Damiano Hospital – favorisce una adeguata postura, permette di rispondere meglio alle alterazioni che riscontriamo nella deambulazione, consente un maggiore controllo del piede e limitiamo i rischi di andare incontro a distorsioni o fratture”.

Se abbinata all’acqua, la deambulazione senza scarpe può dare un beneficio importante anche per il sistema venoso, è un contributo essenziale a migliorare la circolazione, in quanto lo stimolo idrico permette di aiutare i vasi a funzionare meglio.

Per il bambino è ancora più importante, perché camminare scalzo “serve in primis a rafforzare la struttura muscolare – continua l’esperta – e a incentivare l’approccio fisiologico con lo spazio. Il bambino infatti non ha stabilità, ha bisogno di mettere i piedi per terra per lo sviluppo della pianta del piede, della postura e della colonna vertebrale”. 

L’ideale sarebbe stare a piedi nudi per circa un’ora al giorno, ma vanno seguiti piccoli accorgimenti, primo fra tutti, evitare di farlo in casa, sul pavimento, perché il peso del corpo non viene ammortizzato da una superficie rigida. Meglio su un piano naturale come la sabbia o l’erba naturale,  non sintetica, dove il piede può sostenere il carico del corpo e dividerlo con una superficie che assorbe la giusta quantità di forza.

Non tutti però possono camminare scalzi. E’ infatti sconsigliato ai soggetti diabetici che hanno una cute molto più delicata e per questo sono più predisposti a ferite e lesioni. Da evitare anche in concomitanza con altre patologie che interessano i piedi come: fascite plantare, tallonite o spina calcaneare.

In ogni caso una consulenza podologica può essere uno strumento valido per poter valutare la salute dei piedi e la possibilità o meno di  stare scalzi o al contrario se limitare questa attività. E ‘ un tipo di visita che a cui tutti possono accedere senza particolari prescrizioni. Le problematiche dei piedi, oggi particolarmente riconosciute e sentite, non vanno sottovalutate perché possono condizionare il normale svolgimento della vita quotidiana.
 
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